let the sunshine in

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Adoro i miei amici.

Amo cucinare dolci per loro, offrire the e tisane come fosse tutto improvvisato ( e niente lo è mai )…

mi piace guardarli mangiare e ridere.

Ho passato con loro una serata di pasqua davvero esilarante ( e nessuno vuole mai andarsene)

Ma hanno ancora figli altamente molesti.

Che saltano sul mio divano color papaia ( ormai distrutto)

” Pallus ma i loro figli non crescono mai?”

” bè…quando è cresciuto il primo  hanno avuto il secondo…anche il terzo…i tempi si sono dilatati”

Ecco.

Appunto.

Ste piattole rompiballe che a quest’ora secondo i miei calcoli dovevano essere a recuperare debosciati o debosciate sul lungomare e che invece ancora rovesciano il sorbetto sul mio pavimento, si appiccicano le mani e saltano sul divano ( bè..una generazione che non sa dire ai propri figli di non saltare sul divano è una generazione fallita eh diciamolo…io non ricordo Lemure a saltare sui divani altrui…però adesso fa le faccine sui compiti quindi sono fallita tra i falliti)

E dopo questa dichiarazione d’amore vi lascio uno sguardo  dalla mia postazione di oggi. Senza amici né bambini.

mare - 1

let the sunshine in

12 pensieri su “let the sunshine in

  1. Non so come tu abbia potuto sopportare. Da me, Pasqua o Natale, sul mio divano NON salto io e NON salta nessuno. Ho un paio di 43 ancora molto affidabili in caso di calcio di rigore da tirare

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  2. La faccina e il divano non sono la stessa cosa. Il divano appartiene a una di quelle cose che insegni in casa secondo il tuo stile di educazione. La faccina appartiene a qualcosa che non insegni, esattamente come non insegni a non sorridere a un funerale, per definizione va oltre la tua possibilità di controllare. E quella di saltare sui divani manda ai matti anche me. Buone giornate e buon rientro, cara.

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