di ritorni

di ritorni

Osservo Carlina fare le faccette ai bambini e mi manca la Lucy. E mi manca la Patry.

E capisco in un attimo ciò che sono stati questi anni..partendo dalla Bruni. Sono stati evoluzione. Sono stati scoperta. Sono stati officina.

ora rivedo quelle faccette, quegli occhietti, quei modi di dire ( cazzarola Carlì…non hai cambiato manco una virgola). Riascolto il bambinesco. E mi accorgo che per qualcuno la metamorfosi è davvero un ‘isola sconosciuta.

Carlina porta se stessa. Nulla di nuovo.

E mi verrebbe da chiederle…cazzo hai fatto in questi anni? ma la risposta la saprei già…ho lavorato come lavora la maggior parte delle persone. Senza ricerca. 

Ma non chiedo. Perché sarebbe impietoso.

Perché so che si sente sotto esame e sta cercando di dare il meglio.

ma il meglio non è abbastanza per ciò che sono diventata.

Le dico solo

” Carlina…dai..anche la Jolie ha lasciato Brad Pitt…tutto si muove…tutto cambia. Muoviamoci!”

” Eh certo!” mi risponde lei tutta felice.

va così. Bisogna imparare ad abbracciare il vuoto.

19 pensieri su “di ritorni

  1. dovrai esserle d’ispirazione, perché tu hai avuto persone in gamba vicino a te, lei invece no… meglio trovare il modo per pilotare la Carlina sul tuo terreno, anche le nespole devono attendere a lungo per maturare 😀

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  2. Credo che alcuni tipi di persone non sono proprio capaci di evolversi…non sanno proprio da dove cominciare e probabilmente non ci pensano affatto…

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  3. E’ il problema di tanti tantissimi, il lavorare senza ricerca! E spesso non è nemmeno colpa nostra, i ritmi che ci vengono imposti, perfino a noi cosiddetti “liberi” professionisti (ma liberi da cosa?), sono inconciliabili con il tempo da dedicare a studio e approfondimento che non sia superficiale.
    Peccato!

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